Ricordando Ruggero Ruberti

Il 9 febbraio ci ha lasciati il nostro compagno Ruggero Ruberti: un membro attivo, un pezzo fondamentale di questo collettivo. Ciao Rouge, ci mancherai.

 

Ruggero si trasferì a Carrara al seguito della famiglia nei primi anni settanta. Figlio di Paola e nipote di Alfonso Nicolazzi era ancora adolescente quando iniziò a collaborare come compositore, impaginatore grafico e operatore di stampa con la neonata tipografia “Il Seme” che diventerà poi la Cooperativa Tipolitografica. Verso la fine degli anni settanta, al ricevimento della chiamata alla leva, da antimilitarista convinto, rifiuta di presentarsi al distretto militare e decide di espatriare. Negli anni passati all’estero ha sempre mantenuto i contatti con i compagni più vicini. Negli anni ottanta vive a Londra e partecipa attivamente con delle cooperative di “squatters” che occupano delle abitazioni cittadine destinate alla demolizione e le mettono a disposizione di coloro, in maggioranza stranieri, che arrivano a Londra in cerca di lavoro. Negli anni novanta ritorna a Carrara, lavora come traduttore nel settore informatico e coltiva le sue passioni: la chitarra e la vespa, oltre a partecipare e promuovere, insieme alla sorella Raffaella, alle attività e iniziative della Biblioteca Archivio Germinal, del Gruppo, e ancora della Coop Tipolitografica. Di lui ricordiamo quel suo carattere pacato e riflessivo ma anche l’ostinazione e la caparbietà con le quali difendeva le sue idee e le sue convinzioni. Per un atroce scherzo del destino nel 2015 si ammala della stessa malattia che due anni prima gli ha portato via la sorella Raffaella. Negli ultimi due anni della sua vita combatte la sua battaglia personale con la stessa determinazione e caparbietà con la quale ha combattuto tutte le battaglie politiche a cui ha preso parte negli anni precedenti.

RR

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